Il termine “balsamico”, nella sua accezione comune, evoca significati salutistici e benefici per la salute, che sono supportati anche dall’origine etimologica della parola.
Nell’ambito delle produzioni alimentari, l’aggettivo “balsamico” acquisisce una connotazione prettamente legata agli aspetti sensoriali: generalmente i balsamici sono agrodolci al gusto pungenti all’olfatto, scuri sciropposi e densi.
I balsamici possono essere raggruppati in quattro tipologie:
- Aceti Balsamici generici si riferiscono a prodotti che devono rispettare i vincoli normativi per aceti, che cambiano da paese a paese
- Condimenti Balsamici comprendono prodotti che NON possono essere incorporati tra gli aceti a causa della loro bassa acidità, spesso commercializzati in bottiglie speciali che ne semplificano l’uso
- Aceto Balsamico di Modena fabbricato secondo gli standard di identità descritti nel disciplinare per l’ottenimento dell’Identificazione Geografica Protetta
- Aceto Balsamico Tradizionale riferito ai due Aceti balsamici con Denominazione di Origine Protetta DOP ottenuti con il metodo Tradizionale.
La distinzione tra le diverse categorie è facile e possibile attraverso semplici considerazioni sui parametri chimico-fisici determinabili da un normalissimo laboratorio d’analisi. Per i consumatori la possibilità di scelta consapevole è fortemente condizionata dalla CONFUSIONE Terminologica e dalle rivendicazioni commerciali.
Per i consumatori la possibilità di scelta consapevole è fortemente condizionata dalla CONFUSIONE Terminologica e dalle rivendicazioni commerciali.
Ringraziamo il Prof.Paolo Giudici ed il suo staff di ricerca per averci fornito queste informazioni utili che permettono di distinguere le differenti tipologie di Aceti Balsamici, senza cadere in errore e restare vittime di imbrogli!
Avremo modo di approfondire questi ed altri argomenti Balsamici in compagnia dell’Amico Bals in questa nuova rubrica che va nascendo: SAI di Balsamico?!? … Stay Tuned!